Monteroni di Lecce dovrebbe richiamare alla mente dei ciclisti un glorioso quanto effimero episodio di storia delle due ruote. Il suo "Velodromo degli Ulivi", infatti, è stato sede nientemeno del campionato mondiale di ciclismo su pista del 1976 (le prove su strada si disputarono invece ad Ostuni), anche se ora è una struttura fatiscente in attesa di un rilancio che si fa sempre più improbabile. Oggi il Velodromo è noto soprattutto per il tratto di strada provinciale che gli passa accanto, teatro di appostamenti di vigili con autovelox e di innumerevoli multe... un motivo in più per lasciare l'auto a casa ed andare a Monteroni in bicicletta! Almeno quei soldi venissero usati per migliorare il manto stradale di certe vie del paese!
Monteroni
possiede una caratteristica inconfondibile, probabilmente retaggio di un'epoca in cui questa località era scelta dalla nobiltà di Lecce come luogo di villeggiatura: i suoi dintorni sono costellati da una miriade di case di campagna, antiche o recenti, sontuose o minimali. La campagna monteronese è dunque piuttosto viva e popolata, e attraversata da innumerevoli viuzze, tra le quali solo alcune sono di una certa lunghezza, in grado di dare luogo ad una fitta rete di collegamenti "alternativi" con i paesi circostanti. Più che sufficienti, in ogni caso, a definire almeno i quattro percorsi qui riportati, oltre ad una serie di possibili varianti e ricombinazioni di loro tratti.
Prima di cominciare, però, ecco un paio di link per avere qualche notizia su Monteroni:
- Sito 1
- Sito 2
Monteroni - Via Copertino




Percorso MO1


Facciamo una premessa: in tutti i percorsi di questa pagina dovremo dirigerci inizialmente verso nord e poi, ad un certo punto, "correggere la rotta" verso nord-est, cioè verso Monteroni. Il nostro "trampolino di lancio" sarà la cosiddetta strada vicinale "Marulla", che si dirama dalla provinciale Copertino-Carmiano poco dopo l'ospedale e si inoltra nella campagna a nord di Copertino (per intenderci, la zona spesso scelta per gli spettacoli pirotecnici della festa di San Giuseppe). In realtà, esiste una variante, che chiameremo MO1b, che può essere utilizzata in tutti e quattro i casi per evitare il tratto di strada provinciale, ma che comporta l'attraversamento di uno sterrato difficilmente praticabile quando è piovuto da poco. Ci sono dunque dei pro e dei contro per entrambi i tratti, tra i quali viene lasciata libera scelta. Ma andiamo per ordine...
Partiamo da Piazza Umberto I e dirigiamoci vero il Castello, svoltando a destra su via Bengasi (vale a dire la via dell'ospedale, o via per Carmiano). All'altezza dell'attuale incrocio con l'attuale via Don Sturzo (meglio nota come via vecchia Monteroni), il nostro percorso e la sua variante si biforcano (punto 1): per il momento, continuiamo a seguire la via principale.

Superato l'ospedale, giungiamo all'incrocio semaforizzato che attraversiamo con la massima prudenza (anche perché spesso il semaforo non funziona!), ed usciamo da Copertino lungo la provinciale per Carmiano. Dopo pochi metri in salita, incontriamo un bivio, con una stradina sulla destra (punto 2, foto a destra), che imbocchiamo: siamo sulla strada vicinale "Marulla".

Inizio strada vicinale Marulla

Il fondo stradale è di qualità alterna: incontreremo numerose buche nell'asfalto, disagio al quale dobbiamo sommare la presenza di qualche auto in transito su una strada non certo ampia. All'altezza del punto 3, dopo aver percorso 1 km dal punto 2, troviamo una traversa sulla destra (in fondo si vede un non distante casello ferroviario): noi dobbiamo proseguire dritti, ma è importante sottolineare che è qui che il percorso principale e la sua variante si incontrano.

Facciamo dunque un passo indietro e andiamo a percorrere anche questa variante, tracciata in celeste nella mappa soprastante, con la quale arriveremo nuovamente nel punto 3 per proseguire poi verso Monteroni! Abbiamo già detto che questa variante parte dall'imbocco di via Don Sturzo o via vecchia Monteroni che dir si voglia. Proseguiamo su questa via, superando un primo Stop cittadino che richiede attenzione per la poca visibilità, passando poi alle spalle dell'ospedale (anche qui buche nell'asfalto e traffico d'auto la fanno da padrone), e giungendo infine ad un incrocio con la circonvallazione nord di Copertino che richiede la massima attenzione perché le macchine sfrecciano, in particolare da destra, scendendo a tutta velocità dal cavalcavia ferroviario (punto 1b). Attraversato questo "varco", ci dirigiamo verso un passaggio a livello incustodito, ma con barriere funzionanti (tuttavia, un minimo d'attenzione è d'obbligo) in località "Spezzaferri", superato il quale troviamo innanzitutto una strada sulla destra che ci riporterebbe a Copertino (punto 2b): questa è la strada che in realtà potrebbero utilizzare per immettersi su questo percorso quanti abitano nella parte est del paese, diciamo tutti coloro che si trovano ad est della linea ferroviaria. Noi proseguiamo dritti e nel bivio immediatamente successivo continuiamo ancora sulla nostra strada, quella più a sinistra. Sulla nostra sinistra, possiamo osservare ciò che resta della masseria "Spezzaferri", ma possiamo "ammirare" anche alcuni disgustosi cumuli di rifiuti sparsi nella campagna incolta. A 500 m dal passaggio a livello svoltiamo a sinistra (punto 3b) e seguiamo la strada finché un bivio non ci offre una doppia possibilità: proseguire dritti su uno sterrato o a destra sull'asfalto (punto 4b)... a noi tocca lo sterrato! Proseguiamo dritti, dunque, e dopo pochi metri la nostra strada comincia ad affiancare la linea ferroviaria. Lo sterrato è lungo circa 500 m, dopodiché ci immettiamo su una strada asfaltata (punto 5b) in prossimità di un casello ferroviario in zona "Pacenzie": svoltiamo a sinistra, superiamo con la solita attenzione il passaggio a livello e dopo pochi metri svoltiamo a destra sulla strada vicinale "Marulla": in pratica siamo tornati sul tracciato principale di questo percorso (punto 3).

Possiamo finalmente proseguire verso nord alla volta di Monteroni. Lungo la strada incontriamo sulla sinistra la masseria "Tofala", poi, sulla destra, la masseria "Marulla" (punto 4). Qui troviamo un incrocio la cui importanza è legata al percorso MO2, ma per il momento proseguiamo dritti.
La strada che stiamo percorrendo sembra fatta apposta per i ciclisti: poche auto e possibilità di percorrere lunghi tratti senza incroci con strade principali! Continuando verso nord incontriamo, sulla sinistra, la masseria "La Tenente", mentre usciamo per un breve tratto dall'ombra degli uliveti (foto in basso).

Masseria La Tenente

Il rettilineo termina con una brusca curva a gomito verso destra; a noi, per non sbagliare, basterà seguire il tracciato asfaltato. Ci stiamo avvicinando nuovamente alla linea ferroviaria, ma prima avvistiamo la masseria "Centonze", a Monteroni detta "Li Cintuenzi" (foto sotto), oggetto di recenti interventi di restiling dell'aspetto esterno. Il manto stradale, invece, si è andato via via deteriorando ed in questo punto risulta pessimo, senza più ombra dell'antico asfalto.

Masseria Centonze

Dopo un breve tratto incontriamo un passaggio a livello con barriere (punto 5), non molto distante dalla stazione di Monteroni, situata un po' più a Nord. Da questo punto in poi procederemo verso Est, in direzione della nostra meta.

L'asfalto torna ad essere decente, ma le buche non mancano; intanto, cominciamo ad incontrare un numero sempre maggiore di abitazioni di campagna: facciamo attenzione, perché questo significa una maggior presenza di auto e motorini! Proseguiamo sempre dritti seguendo la strada, ormai ci stiamo avvicinando al paese.

Percorsi ormai circa 2 km dal passaggio a livello, incontriamo dapprima, nelle campagne sulla destra, un imponente "furnieddru" (foto a sinistra), quindi un altro punto in cui bisogna fare attenzione: l'incrocio (con tanto di Stop, punto 6) con viale Mediterraneo, per intenderci la strada che va dal campo sportivo al Velodromo degli Ulivi, spesso usata dagli universitari copertinesi come scorciatoia per raggiungere il polo scientifico senza attraversare Monteroni. Teniamo gli occhi bene aperti mentre si attraversa l'incrocio. Ci accoglie un tabellone "Monteroni di Lecce - Cittadella universitaria", opportunamente sforacchiato da pallini di fucile e imbrattato di vernice; più avanti, la strada diventa in discesa e curva verso destra, fino all'incrocio con via San Fili (punto 7, foto a sinistra), che prende il nome dalla chiesetta che troviamo sulla destra, sede, tra l'altro, della tradizionale scampagnata di pasquetta dei monteronesi (come Santa Maria d'Aurio a Lecce, la Grottella a Copertino, il Pozzino a San Pietro in Lama, ecc.).

Monteroni - Imponente furnieddru lungo la strada vicinale Centonze

Chiesetta di San Fili

Svoltiamo a sinistra: ormai siamo entrati in paese, ma è preferibile fissare l'arrivo del nostro percorso in un punto in cui sia possibile fermarsi e riordinare le idee, come può essere l'ampio piazzale antistante il cimitero, che incontriamo 600 m dopo San Fili.

A questo punto non resta che dare qualche consiglio e/o riferimento per il ritorno. Ricordiamo che, rifacendo a ritroso il percorso, il tratto fino all'uscita di Monteroni è in salita, quindi i meno allenati facciano attenzione a dosare fiato ed energie. Rientrando a Copertino dal percorso principale (e non dalla variante), prestiamo molta attenzione al momento di immetterci sulla provinciale Copertino - Carmiano (punto 2): le auto provenienti da Carmiano escono da una curva e generalmente procedono a velocità sostenuta.

Riepilogo
Lunghezza: 8.5 km (9.4 km se si opta per la variante MO1b)
(di cui sterrato: 0 km nel primo caso, 0.5 km nel secondo)

Grado di difficoltà: semplice, a parte il tratto in salita all'inizio del ritorno. Nel caso si opti per la variante (sconsigliata in caso di recenti piogge e nel periodo della raccolta delle olive), tenetevi pronti a 500 m di sterrato.



Percorso MO2

Il precedente percorso era il più a nord tra quelli presentati in questa pagina. Ora, via via, esploriamo piste che passano più a sud. Se il percorso MO1 poteva essere identificato come il "percorso della masseria Centonze", stavolta il nostro punto di riferimento sarà "Villa Saetta", nella campagna monteronese.
Il percorso coincide con il precedente fino al punto 4, cioè alla Masseria "Marulla". Per raggiungerla, possiamo avvalerci anche della variante MO1b segnata in celeste nelle mappe precedenti. Le mappe di questo percorso, in ogni caso, cominciano da qui.
Giunti al punto 4, stavolta svoltiamo a destra. La strada ha un buon asfalto e senza troppi problemi giungiamo ad un passaggio a livello (punto 1), azionato da un casellante. Potrà capitarvi di trovare le sbarre chiuse anche a molta distanza di tempo dal passaggio dell'ultimo treno: basterà allora richiamare a voce l'attenzione del casellante, che verrà ad alzarle. Non ci resta che proseguire seguendo il percorso asfaltato, un po' tortuoso. A 900 m dal passaggio a livello cominciamo ad incontrare sulla sinistra una tenuta circondata da conifere: stiamo arrivando a Villa Saetta e quando giungiamo ad un quadrivio un po' "complicato" (punto 2), dobbiamo svoltare a sinistra, continuando a costeggiare questa tenuta, fino a trovare, sulla sinistra, il suo arco d'ingresso. Villa Saetta è una residenza di campagna appartenente alla famiglia degli ultimi feudatari di Monteroni, ed è stata trasformata da alcuni anni in struttura turistica. Svoltiamo a destra come fa la strada, lasciandoci l'arco alle spalle, ma fermiamoci subito a guardare qualcosa di strano: sulla nostra destra, coperta fino a quel punto dalla vegetazione, ci appare una torretta di stile medievaleggiante (punto 3). Si tratta in realtà di una costruzione di inizio '900 edificata per ospitare i meccanismi di estrazione dell'acqua dal sottosuolo ed irrigazione campagna circostante, espediente che consentì alla Saetta di diventare, all'epoca, un'azienda agricola modello.

Ripartiamo proseguendo sempre dritti su un rettilineo lungo circa 800 m, in fondo al quale ci attendono una serie di curve e di tipiche abitazioni della campagna monteronese. L'ultimo rettilineo si immette sul tratto campo sportivo - velodromo di cui si diceva a proposito del percorso precedente, ma in un punto più a sud (punto 4). Noi non dobbiamo far altro che proseguire ancora dritti, facendo attenzione alle auto, che qui non mancano.

Prima dell'ingresso in paese, anche in questo caso affrontiamo una discesa piuttosto pronunciata, lungo la quale ritroviamo, sulla sinistra, la chiesa di San Fili e la strada da cui proviene il percorso MO1 (di cui questo è il punto 7). Anche in questo caso, proseguiamo fino al piazzale del cimitero, dove è posto il punto d'arrivo.

Al ritorno, attenzione ancora una volta alla salita che si incontra uscendo da Monteroni e all'immissione sulla Copertino - Carmiano nel tratto che precede l'ingresso a Copertino. Attenzione, inoltre, ad imboccare la strada giusta nell'incrocio dopo Villa Saetta: dobbiamo prendere quella più a destra, continuando a costeggiare il muretto della tenuta.

Riepilogo
Lunghezza: 8.3 km (9.2 km se si opta per la variante)
(di cui sterrato: 0 km nel primo caso, 0.5 km nel secondo)

Grado di difficoltà: semplice, a parte il tratto in salita all'inizio del ritorno. Nel caso si opti per la variante MO1b, valgono le avvertenze riportate nel percorso precedente.



Percorso MO3

Questo terzo percorso è una specie di "lunga variante" del precedente MO2, con il quale ha in comune il tratto iniziale e quello finale, che non descriveremo nuovamente nel dettaglio. L'inizio, infatti è comune a quello dei percorsi già visti: usciamo da Copertino lungo la provinciale per Carmiano e svoltiamo a destra sulla via vicinale Marulla. Stavolta, però, cambieremo direzione all'altezza del punto 3. Arrivati in questo punto, infatti, svoltiamo sulla traversa che troviamo sulla destra, e dopo pochi metri giungiamo al passaggio a livello del punto 5b, che attraversiamo; se invece volessimo utilizzare la variante MO1b, arriveremmo esattamente in questo punto e dovremmo poi svoltare a destra. La strada si dirige verso est, poi curva sulla sinistra e si dispone verso nord, poi ancora ad est, mentre tra gli uliveti di tanto in tanto si affaccia qualche vecchia costruzione o qualche abitazione più recente.

Il sito "Live Search" di Microsoft chiama questa strada, nel suo ultimo tratto, "strada Lamia Russa". Ultimo tratto perché dopo un'ultima curva verso destra si profila un incrocio (punto 1): stiamo per intersecare la provinciale Copertino - Monteroni, all'altezza del curvone che separa i suoi due principali rettilinei. La manovra che dobbiamo compiere all'andata è piuttosto delicata: dobbiamo uscire sulla provinciale svoltando a sinistra e poi rientrare subito su un'altra traversa, nuovamente a sinistra (punto 2). Non bisognerebbe dirlo, ma forse la soluzione ideale, e paradossalmente la più sicura, è quella di percorrere questa cinquantina di metri di provinciale contromano, sulla terra battuta a bordo carreggiata, prestando ovviamente la massima attenzione. In questo modo si resta sempre visibili per le auto e si può svoltare subito all'altezza del punto 2, peraltro ben riconoscibile dalla segnaletica indicante la direzione per Villa Saetta. Al ritorno, la manovra risulterà molto più agevole e sicura, dato che basterà tenere la destra.
Ora che abbiamo imboccato la nuova traversa, stiamo quasi tornando indietro, addentrandoci nuovamente nelle campagne. Dopo 800 m di strada pressoché rettilinea, arriviamo in contrada Saetta; la strada curva a sinistra e ci ritroviamo sul quadrivio di cui si diceva a proposito del percorso MO2 (punto 2), al quale ormai, e fino alla fine, ci siamo riallacciati. Non ci resta dunque che svoltare a destra, verso l'ingresso della tenuta, poi ancora a destra (punto 3) e proseguire fino alla mèta secondo le indicazioni fornite per il percorso MO2.

Avvertenze per il ritorno: la "solita" salita all'uscita da Monteroni, l'orientamento in corrispondenza del quadrivio della Saetta (prendere la strada più a sinistra), il breve tratto da percorrere sulla Copertino - Monteroni (stavolta svoltando a destra due volte) e l'immissione sulla Copertino - Carmiano, evitabile se si opta per la variante.

Riepilogo
Lunghezza: 9.2 km (9.5 km se si opta per la variante)
(di cui sterrato: 0 km nel primo caso, 0.5 km nel secondo)

Grado di difficoltà: semplice, a parte il tratto in salita all'inizio del ritorno. Nel caso si opti per la variante MO1b, valgono le avvertenze riportate nei percorsi precedenti.



Percorso MO4

Indichiamo questo quarto percorso a quanti non abbiano "fretta" di raggiungere Monteroni, ma abbiano tempo e voglia di scoprire qualche nuova stradina. Questo percorso è identico al precedente nella prima parte, ma nella seconda si sviluppa nelle campagne ad est della provinciale Copertino - Monteroni. Si tratta, visto a grande scala, di un zig-zag, quasi una rotta "di bolina", come direbbero i velisti.
Come dicevamo, sin dalla partenza seguiamo il percorso MO3 e percorriamo tutta la vicinale "Lamia russa" fino all'incrocio con la provinciale Copertino - Monteroni (punto 1). Stavolta, però, attraversiamo la provinciale e proseguiamo dritti davanti a noi, seguendo la segnaletica "Green", balera attiva qualche tempo fa. Attenzione, l'attraversamento dell'incrocio dev'essere effettuato con la massima prudenza, tanto più al ritorno, quando le condizioni di visibilità sono nettamente peggiori!
Inizia qui la parte "nuova" del nostro percorso, sulla strada che, continuando a chiamarsi "Lamia russa", si inoltra verso est, nelle campagne tra Monteroni e San Pietro in Lama, in un alternarsi di abitazioni e uliveti.

Ad un certo punto, la vegetazione si dirada e il paesaggio si fa decisamente più brullo. A questo punto, a poco più di 2 km dall'attraversamento della strada provinciale, ci ritroviamo su un altro crocevia (punto 1) dovuto all'intersezione della nostra strada con la cosiddetta "antica strada Lecce - Copertino", che dobbiamo imboccare svoltando sulla sinistra. La nostra percorrenza di questa strada dura, però, neanche 200 m, dato che, al punto 2, dobbiamo svoltare a sinistra su un viale alberato in fondo al quale già si intravede una costruzione piuttosto imponente. In poche decine di metri ci troviamo al cospetto della masseria "la Nuova", o "la Noa", costruzione a due piani con un ampio spiazzo antistante (vedi foto accanto al riepilogo del percorso). L'aspetto dell'edificio denota uno stato di abbandono che speriamo non dovrà durare ancora a lungo. Superiamo la masseria lasciandola sulla nostra destra, e, fatte salve alcune tortuosità della nostra strada, proseguiamo spediti verso nord, fino a raggiungere la periferia di Monteroni, in fondo a via E. De Filippo (ultima traversa di via Copertino), dove possiamo fissare la bandierina dell'arrivo. Stavolta, dunque, il punto d'arrivo è posto in una zona di Monteroni completamente diversa rispetto all'arrivo degli altri tre percorsi di questa pagina.


Riepilogo
Lunghezza: 9.7 km (10.0 km se si opta per la variante)
(di cui sterrato: 0 km nel primo caso, 0.5 km nel secondo)

Grado di difficoltà: semplice, a parte il tratto in salita all'inizio del ritorno. Nel caso si opti per la variante MO1b, valgono le avvertenze riportate nei percorsi precedenti.

Masseria La Nuova